TRAMA: Christian
Non vedo i miei genitori da un decennio, da quando mi hanno cacciato di casa a diciassette anni, perché avere un figlio gay non era nei loro piani. Non c’è da stupirsi che io sia terrorizzato, quando decido di accettare l’invito al matrimonio di mia cugina. La soluzione? Presentarmi alla cerimonia con l’accompagnatore perfetto, un professionista di queste cose, e fingere una vita di successo, per dimostrare loro quello che hanno perso.
Ci sono solo due problemi. Il primo, in realtà sono ancora uno spiantato, cronicamente maldestro e con la tendenza a combinare guai dovunque io vada. Il secondo, il mio accompagnatore in affitto mi dà buca pochi minuti prima della cerimonia.
Émile
Una lettera, il testamento dell’unico membro della mia famiglia con cui avevo un rapporto vero, e la mia vita prende una piega inaspettata. Se voglio avere l’eredità, devo trovare marito. Sono già ricco, non ne ho bisogno, se non fosse che mio nonno mi ha chiesto di usare quei soldi per aiutare quante più persone possibile.
Ora il dilemma è: rispettare il suo ultimo desiderio, o attenermi al piano originario di andarmene e lasciare i miei familiari a litigarsi il patrimonio?
La risposta arriva sotto forma di uno schianto d’uomo che ha un disperato bisogno di qualcuno da portare a un matrimonio.
E ogni pezzo va al suo posto.
Io aiuto lui, lui aiuta me.
Ci sposiamo, eredito i soldi, poi ognuno va per la sua strada.
Facile.
Ora devo solo riuscire a non innamorarmi di lui.
RECENSIONE: Datemi finte relazioni, un uomo gentile e generoso, un altro uomo goffo ma determinato a farcela nella vita (anche gattaro, eh), e io sarò felicissima.
Ogni tanto è bello leggere di relazioni sane, dove entrambe le parti sono gentili ed oneste, ben diversi dai soliti bad boy che ultimamente popolano i libri. Se poi queste 2 persone hanno anche tanto in comune, in questo caso famiglie abbastanza squallide e caratteri solari, capirete perché questo libro ha tutte le caratteristiche per diventare uno dei più letti. Christian ed Emile si conoscono in un momento difficile delle loro vite: il primo al matrimonio della cugina in cui sono presenti i genitori che l’hanno rinnegato a causa della sua omosessualità; il secondo al funerale del suo adorato nonno, l’unica persona con la quale andava d’accordo (sorella a parte) e che lo spronava sempre ad essere se stesso. Un incontro fortuito che cambierà le loro vite in quanto si riconosceranno come spiriti affini sin dall’inizio, seppur riluttanti ad ammetterlo. Un incontro che decidono di sfruttare per avere ciò che desiderano ma che darà loro molto di più.
Ho adorato ogni singola parola di questo libro, ogni singolo personaggio, persino quelli antipatici da morire. Christian ed Emile mi hanno conquistata sin dalla loro prima apparizione, sopratutto il goffo Christian.
Emile ha un carattere deciso, forgiato anche dal dover combattere costantemente con un nome e una famiglia decisamente ingombrante. Un carattere che lo aiuterà più e più volte a risolvere problemi, persino quelli non suoi.
Christian è la goffaggine e l’insicurezza fatta persona, tranne quando sale sul palco e, danzando, dimentica tutto ciò che lo circonda. Se ci sono guai nel raggio di un chilometro, state sicuri che Christian li attirerà.
Tra scene molto dolci, altre divertenti, qualcuna catastrofica (ho detto che Christian è goffo, sì?), l’autrice ci porta all’interno di una storia pucciosa ma che fa riflettere. Alla fine, quello che si capisce, è che la famiglia è quella che ci scegliamo; che i soldi non fanno la felicità; che non bisogna aver paura di deludere le aspettative degli altri se gli altri non si preoccupano di deludere te; che non bisogna mai rinnegare se stessi solo per soddisfare degli ideali imposti da altri.
Quindi, mettetevi comodi, prendete in mano questo libro e immergetevi in una storia dolce, profonda e divertente pronta a conquistarvi dall’inizio alla fine.