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Questo blog nasce per recensire libri. Alcune recensioni saranno serie, altre un po' meno. L'obiettivo, comunque, è parlare di quanti più libri possibili.

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per te- lisa regan

TRAMA:

Il cadavere di una donna, il suo corpo seviziato postmortem e un unico indizio: appallottolato nella sua bocca, c’è un documento con scarabocchiate sopra le parole “Per te”. L’incarico di trovare l’assassino viene dato a Kassidy Bishop, brillante profiler dell’FBI. Nonostante sia profondamente segnata dalla misteriosa morte della sorella gemella, avvenuta quindici anni prima, e da un evento a causa del quale ha rischiato la vita, Kass è la stella nascente dell’Unità di Analisi Comportamentale del Bureau.

I giorni si trasformano in settimane e sempre più cadaveri vengono rinvenuti in diverse zone degli Stati Uniti, tutti contrassegnati con la medesima firma: “Per te”. Kassidy si ritrova con più domande che risposte visto che le vittime sembrano non avere nulla in comune, e il meticoloso killer è tanto incoerente quanto brutale.

Mentre Kass indaga, cercando di entrare nella mente dell’assassino, una scioccante verità inizia a prendere forma.

Narrato dai punti di vista alternati di Kassidy e del killer, il romanzo è un thriller avvincente ed emozionante che vi lascerà col fiato sospeso fino all’ultimo capitolo.

RECENSIONE: POTREBBE CONTENERE SPOILER!

Ho preso questo libro perché era fra i consigliati di Prime Reading (una specie di kindle unlimited) e la trama mi ha incuriosita subito. Aveva tutti i requisiti per essere un bel thriller ma alcune cose, a parer mio, non hanno funzionato. Non è male come libro ma, chi è navigato in thriller, questo libro potrebbe trovarlo subito un tantino semplice.

Inizio col dire che ho individuato il colpevole già ai primissimi capitoli, e non perché ci sia il suo pov, semplicemente si capisce subito. A meno che non siete Kassidy che, anche a fine libro, ancora non aveva capito un piffero. Il killer sarebbe potuto andare in giro con una maglia con scritto sopra “sono io il killer per te” e lei non avrebbe capito nulla. Il personaggio di Kassidy è piatto, senza spessore. Da una donna che ha passato l’inferno come lei mi sarei aspettata tantissimo e invece mi sembra una piagnona. Un giorno sembra fortissima poi, appena scopre di essere incinta, entra in modalità mammina pancina in un secondo. La gravidanza, ne devo parlare? Non sono fan delle gravidanze nei romance, figuriamoci nei thriller. Se poi le persone che stanno attorno a Kassidy danno anche subito per scontato che lei il figlio voglia tenerlo, senza nemmeno chiederle cosa ne pensa, a me girano le ovaie a mille dal nervoso.

Il killer è quello che un po’ salva la storia ma il tango si balla in due e, se uno dei ballerini è zoppo, l’altro non può fare granché per salvare il ballo. I capitoli dedicati al killer erano interessanti, tenevano col fiato sospeso e avevo sempre più voglia di leggere qualcosa su di lui. Però non è stato trattato benissimo e, sopratutto verso la fine, questa mancanza di accuratezza si sente.

La storia è semplice, per quanto possa esserlo un thriller, con tanto potenziale che però non è esploso. Il killer e i piccoli colpi di scena presenti hanno tenuto vivo il libro, senza però renderlo indimenticabile. Purtroppo molte cose erano scontate e semplici da capire. L’autrice aveva tanti spunti su cui poter lavorare (pedofilia, genitori assenti, elaborazione del lutto), ma non li ha sfruttati al massimo. Un punto bonus però va all’epilogo, scritto bene e con l’unico vero colpo di scena che non mi sarei mai aspettata.

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