TRAMA: Anderson Wright Jr è nipote e figlio di stelle di Broadway e premi Oscar. Ma ha deciso di iscriversi all’unica università di Belle Arti che non gli ha aperto le porte solo per il suo cognome e che il posto gliel’ha fatto sudare.
Per questo quando viene scelto come co-protagonista del progetto di laurea di Leo Davis, Dee è pronto a dimostrare a tutti che lui quel ruolo se lo merita davvero.
Leo Davis non desidera altro che concludere il suo ultimo anno universitario senza intoppi.
Gli importa solo del suo futuro: la messa in scena dello spettacolo teatrale da lui scritto e il sogno di calcare un palcoscenico newyorchese.
Ed è determinato a far andare tutto per il verso giusto.
Per questo quando come suo co-protagonista viene scelto Anderson Wright, Leo all’inizio si sente minacciato dalla sua popolarità, ma poi cerca di trovare un terreno comune con lui per collaborare e raggiungere i loro obiettivi.
E se l’intesa che devono sforzarsi di creare sul palco nascesse anche dietro le quinte?

RECENSIONE: Ammetto che, a primo impatto, il numero delle pagine mi ha un po’ spaventata. Ma questa storia scorre così bene, che nemmeno ci si accorge dell’effettivo numero di pagine e, anzi, mi sono ritrovata a desiderarne altre. Ci sono così tante cose meravigliose in questa storia che elencarle tutte sarà difficile. Ci provo però.
1) Le sottotrame che si sviluppano durante la narrazione della storia. Sono parecchie e affrontano temi anche delicati.
2) Il modo che hanno Dee e Leo di amarsi. Sono dolci, teneri, litigano ma si cercano.
3) La storia d’amore fatta di dolcezza, liti, allontamenti, incomprensioni e piccole tenere attenzioni.
4) Leo, il meraviglioso maniaco del controllo, con così tanta paura di affrontare il passato da non vivere bene neanche il presente. Il suo cambiamento comincia così poco alla volta che all’inizio nemmeno ci si fa caso. I suoi pensieri profondi, pieni di sofferenza per quello che ha perso, per non riuscire ad essere come gli altri, mi hanno commossa più di una volta. È un personaggio scritto magistralmente, uno di quelli che sembrano quasi reali per quanto sono veri. Si ha la sensazione di essere con lui a percorrere i viali del campus, a vivere le sue prime esperienze in campo sentimentale, a salire sul palco e “recitare” lo spettacolo meno finto che possa esistere: la sua vita.
5) Anderson Wright Jr, Dee, un ragazzo che vive una profonda sindrome dell’abbandono, che non supera la perdita del nonno, che vive costantemente con un cervello sul quale non ha il controllo, e che ama Leo sin dalla prima volta che lo vede senza nemmeno saperlo. Se scrivere un personaggio meraviglioso è difficile, scriverne 2 all’interno della stessa storia è davvero complicato, ma l’autrice c’è riuscita alla grande. Il cambiamento di Leo lo notiamo un po’ più velocemente, grazie anche a delle sedute alle quali partecipa, ma anche il suo non è semplice o banale. Anche lui impara molte cose su se stesso, impara ad amare e ad essere amato.
6) i personaggi secondari e le famiglie, tutti stupendi, tutti utili allo scopo per il quale sono stati creati e senza i quali la storia non sarebbe la stessa. Ognuno di loro serve per aiutare i protagonisti a crescere, alleggerendo delle volte anche una scena davvero intensa.
7) Il modo di affrontare la sessualità di Leo, con parole chiare, in modo pulito e spiegando bene i vari aspetti della sua vita.
Potrei continuare ancora con l’elenco ma rischierei di farvi spoiler e, sopratutto, vi toglierei il piacere della lettura. Vi dico solo che è un 5+, una storia così bella, commovente e tenera da restare dentro anche anni dopo aver finito di leggere l’ultima pagina.