TRAMA: Francia, 1889. Aimé è un giovane omega aristocratico. Rimasto senza genitori, il suo destino è il matrimonio combinato con un alfa stabilito dal nonno.
Nessuno dei candidati riesce a far breccia nel suo cuore fino a quando compare un nobile italiano.
Per Alexandre, duca di Punta Ala, già vedovo e più grande, è facile sedurre l’inesperto omega.
Aimé spera in una vita felice in Italia, ma già durante il viaggio di nozze del romantico alfa che lo aveva conquistato non c’è più traccia.
Tra le rivendicazioni dei diritti degli omega e un mondo di nobili che non conosce, Aimé dovrà lottare per far rispettare il suo ruolo di sposo. Forse Alexandre nasconde un segreto e non l’ha sposato per amore. Forse il loro è solo un matrimonio di inganni. Possono i sentimenti essere più forti di qualsiasi tradimento?
Si consiglia la lettura a un pubblico consapevole.

RECENSIONE: Matrimonio di inganni è il primo omegaverse di questa autrice, e volevo assolutamente leggerlo. Amo gli Omegaverse, doveva essere mio quindi. La storia è ricca di azione, di vendetta, anche amore, ma ci sono state cose che mi hanno convinta e cose che mi hanno lasciata un po’ perplessa. Iniziamo con le cose positive:
1- La trama basata sulla vendetta mi è piaciuta. Gli amori che nascono nelle avversità hanno sempre quel pizzico di sapore in più. Alexandre e Aimé sembrano all’inizio la coppia perfetta ma, dopo il matrimonio, l’Alpha comincia a dimostrarsi freddo nei confronti del suo Omega. Anche se questo non gli impedisce di provare sentimenti per lui. Sentimenti che erano morti e sepolti da almeno 18 ani.
2- La storia di Alexandre è tosta e triste. La sua vita è iniziata nel peggiore dei modi ma, dopo aver conosciuto il suo ex marito, è migliorata. Ma la rabbia che cova è così potente da non fargli vedere ciò che ha sotto gli occhi. Alexandre lotta per i diritti degli Omega, salvo poi disprezzare proprio quello che ha al suo fianco. Questa dualità lo rende affascinante e antipatico allo stesso tempo. Perché Alexandre è un Alpha ferito ma che cerca di migliorarsi, con scarsi risultati all’inizio.
3- Aimé è un Omega cresciuto sotto una campana di vetro da suo nonno. Spera nel matrimonio d’amore per sfuggire dalla gabbia in cui l’ha rinchiuso per tutta la sua vita. E pensa di farcela quando sposa Alexandre, salvo poi scoprire che è passato da una gabbia all’altra. Ma Aimé, nonostante sia fragile e insicuro, riesce a tirare fuori un caratterino niente male, lottando con tutto se stesso per salvare il suo matrimonio e recuperare l’amore del suo Apha. Mi sarebbe piaciuto un Omega ancora più tosto ma, visto che la loro natura, in teoria, è quella di essere docili, capisco anche perché passi da un carattere forte ad uno mite nel giro di poco tempo. Almeno all’inizio. Perché ad un certo punto lui sarà disilluso, cinico, e comincerà quasi ad arrendersi. Cosa succederà spetta a voi scoprirlo.
4- Gli antagonisti della storia mi sono piaciuti tanto: la fedele Rosalie, l’anziano Franco, il nipote Claudio, e il banchiere Albert. Ma su tutti spicca sicuramente Gustave, un Alpha così stronzo che mi ha fatto rivalutare in positivo Dolores Umbridge. Gustave è praticamente il Matteone degli Alpha. Bigotto, chiuso, arretrato, che pensa solo ai soldi e al suo tornaconto. Un uomo di quelli che non vorresti mai conoscere.
E ora passiamo a ciò che mi ha lasciata un po’ titubante:
1- Il primo capitolo peno di informazioni sulle condizioni degli Omega. Vanno bene ma hanno reso il primo capitolo un po’ “lento”, sopratutto perché queste informazioni poi sono state riprese nell’arco della storia.
2- Il calore e il nodo, che non ho trovato sviluppati bene. Essendo praticamente questi gli elementi che caratterizzano gli Omegaverse, li volevo più approfonditi. Invece ho visto un calore un po’ migliore solo verso la fine. Il nodo invece praticamente inesistente. E ve lo dice una che il nodo lo odia quindi, se non ci fosse stato, sarebbe stato meglio. La storia è bella ma si vede che a tratti la penna sembrava titubante, forse perché è un’opera prima in questo genere. Non ho dubbi che un secondo Omegaverse (perché mi piacerebbe leggere qualcosa su Octave) sarà sicuramente sviluppato in modo migliore. La penna di quest’autrice non delude e, se siete nuovi agli Omegaverse e volete qualcosa di angst ma non troppo, allora potete iniziare da questo.