TRAMA:
Sopravvivere a ogni costo.
Evitare gli Alpha.
Lottare, sempre.
Sono questi gli imperativi con cui Noah è cresciuto, fin da quando suo padre lo ha portato nella foresta per sfuggire a una vita di schiavitù.
Quando viene catturato e trascinato di fronte a un rieducatore, si ritrova all’improvviso senza alcun diritto. Ad Alderan, dove gli Omega sono sempre più rari, quelli che come lui non hanno mai conosciuto un Alpha sono considerati merce preziosa. E quell’uomo dagli occhi di ghiaccio, che gli risveglia istinti sconosciuti, è la persona pagata per spezzarlo.
Quando Cole si ritrova alle prese con un Omega intoccato pensa che si tratti del solito lavoro: domare un moccioso disobbediente, prepararlo al suo ruolo di sposo docile e sottomesso, insegnargli il suo posto in una società in mano agli Alpha.
È piacevolmente sorpreso quando scopre in lui una preda che è pronta a rivoltarsi contro il predatore.
Nella noia di una vita monotona senza prospettive, quell’Omega selvaggio rappresenta una sfida, anche se temporanea. Non si fa illusioni: gli Omega sono deboli e bugiardi e alla fine si piegano tutti.
Ciò che non sa è che Noah non è nato per arrendersi.
È pronto a lottare con ogni mezzo contro di lui, contro l’intera Alderan, perfino contro il proprio istinto, se sarà necessario, per ritrovare la libertà.
RECENSIONE: Ricordate l’ultimo libro di Mary Durante? La storia d’amore fra i 2 teneri testoni Dylan e Kaden? Bene, dimenticate tutto perché stavolta il libro è un genere completamente diverso. È tornata agli omegaverse e l’ha fatto con libro più dark rispetto agli altri, pari forse solo a “Tabula Rasa”.
In questo nuovo capolavoro di quest’autrice davvero poliedrica, i protagonisti sono un Alpha e un Omega.
Noah: un Omega esperto di coltelli che preferirebbe morire piuttosto che vivere in ginocchio, piuttosto che essere il docile sposo/schiavo di un Alpha. Abituato a vivere in mezzo alla natura selvaggia, una casa piena di confort per lui è la prigione. Sopratutto visto quello che si aspettano da lui.
Cole: Un Alpha caduto in disgrazia, libero eppure prigioniero. Anche lui costretto a vivere in ginocchio ma non capisce davvero quanto fino all’incontro con il fiero Noah, che risveglierà in lui sensazioni sopite come protezione e possessività.
La penna di Mary non ha scritto un omegaverse qualsiasi ma una storia di dignità, coraggio, passione, ribellione e, ovviamente, amore. E l’ha fatto talmente bene che per tutto il tempo mi son ritrovata a ringraziare divinità in cui non credo per il semplice fatto che Alderan non esista sul serio. Ogni omegaverse in realtà mi fa ringraziare il fatto che quelli siano mondi alternativi ma stavolta con maggiore intensità. Ad ogni capitolo avrei voluto abbracciare Noah e dirgli che sarebbe andato tutto bene, che lui è forte.

Noah e Cole sono costretti dalle circostanze a convivere e, quella che parte come una punizione per entrambi, poco alla volta si trasformerà in qualcosa di più. Ma naturalmente non sarà semplice!

La rabbia reciproca, l’impotenza, lo sconforto si tramuterà poco alla volta. Ma, attenzione, non sarà sindrome di Stoccolma. Sarà un lento conoscersi, scoprirsi poco alla volta, capire cosa vogliono dire le loro parole e, ancora di più, quelle non dette. Il forte e coraggioso Noah comincerà poco alla volta a capire che fare affidamento su un altro uomo, come suo pari, non è prigionia. E, in fondo, anche la natura selvaggia un po’ lo rendeva prigioniero. Libero ma da solo, a fare affidamento su se stesso, senza avere qualcuno da abbracciare e col quale parlare. Cole, beh, l’Alpha avrà un’evoluzione a dir poco fenomenale. Quello che inizia come un Alpha stronzo (leggetelo e poi mi dite), con delle idee a dir poco medievali, comincia a capire quello che Noah gli ripete dall’inizio della loro convivenza. Finalmente capisce che la sua dignità, la sua libertà, valgono più di qualsiasi altra cosa e che Noah, pur essendo un Omega, è più forte di tante altre persone di sua conoscenza e che non ha bisogno di un Alpha per difendersi ed essere felice.
Non vorrei tralasciare nemmeno tutti i personaggi secondari, alcuni degni di finire al macello (si dottoressa, mi riferisco a te). Ogni singolo personaggio, per quanto di breve apparizione, è sempre ben caratterizzato, senza risultare pesante o di troppo.
Mary Durante ha davvero un talento unico nello scrivere storie che ti fanno finire proprio dentro al libro, toccando con mano personaggi ed emozioni uniche. Ancora una volta ha scritto una storia che emoziona, che fa dire qualche parolaccia, che ti fa venire un groppo in gola. E alla fine ti fa sospirare di sollievo per la dolcezza dell’happy ending.Se si potessero dare più di 5 stelle ad un libro lo farei, darei un intero firmamento di stelle. E se voi non lo avete ancora letto, correte subito a rimediare!