TRAMA: L’antiquario Sebastian Snow e il detective della Omicidi Calvin Winter sono felicemente sposati da un anno e mezzo, e in tutto questo tempo nessun mistero è giunto a turbare la loro quiete domestica.
Una mattina, però, il tenente di Calvin si presenta all’Emporium per chiedere informazioni su uno strano oggetto noto con il nome di spiritoscopio, e di colpo Sebastian si trova costretto a rispolverare il suo berretto da investigatore dilettante. La sua sconfinata conoscenza in materia di reperti vittoriani, infatti, lo porta a essere assunto come consulente del dipartimento di polizia di New York, mettendolo in contrasto con il marito. E quando i corpi cominciano ad accumularsi, starà a lui decifrare gli indizi per risolvere il caso e salvare il suo matrimonio.

RECENSIONE: Scrivo questa recensione con un piccolo groppo in gola perché, dopo tante avventure insieme all’antiquario più figo di sempre, salutare lui, suo marito e tutti gli altri che ci hanno fatto compagnia fino ad ora, è abbastanza doloroso. Dal primo volume fino a questo, la crescita di Seb e Calvin è stata sbalorditiva. Abbiamo visto il detective uscire dall’armadio e intraprendere un percorso curativo; abbiamo visto Seb acquisire una maggiore autostima; Abbiamo visto Neil diventare un uomo migliore, e tanto altro ancora. Questo volume è leggermente più breve rispetto agli altri, ma la storia non ne risente. Le indagini sono condotte col solito stile “Sebby”, anche quando lui vorrebbe rimanerne fuori. Il miscuglio tra ironia e adrenalina tipico di questa serie non mancherà, rendendo i saluti agrodolci.
Sebastian è uno dei miei detective dilettanti preferiti. Adoro quando una persona qualsiasi si improvvisa detective. È intelligente, furbo, cinicamente divertente e farsi un giro nei suoi pensieri è sempre affascinante. Mi è piaciuto vedere uno scorcio della vita coniugale con Calvin. Tra alti e bassi, si riconfermano comunque anime gemelle, anche quando litigano. Seb e Calvin si prendono cura uno dell’altro ed è impossibile non notare i giganteschi passi avanti che hanno fatto, sia singolarmente che come coppia.
Con questo volume la Poe si è riconfermata una penna incredibile, capace di catturare l’attenzione del lettore e trasportarlo nella storia con immagini vivide, grazie anche all’accuratezza delle ricerche e dei fatti storici raccontati con estrema naturalezza. Spero tanto che questo non sia un addio definitivo, e magari rivedere i miei personaggi preferiti in qualche altro libro. (sì, Carrol, sto dicendo che voglio il libro di Neil e un crossover con memento mori) .