TRAMA: Alexis Carlisle gestisce con successo un cat café e, quando una cliente le si avvicina, tutto si immagina tranne che la donna le riveli di essere sua sorella e di avere bisogno del suo aiuto. Che fare? Alexis chiede consiglio all’unica persona di cui si fidi, il suo migliore amico Noah Logan. Genio informatico, un passato da hacker che ora sfrutta lavorando come esperto di sicurezza, Noah in realtà è innamorato di Alexis, ma teme che dichiarandosi potrebbe compromettere per sempre il loro rapporto. In suo soccorso arrivano gli amici del Bromance Book Club, decisi a farlo uscire per sempre da quell’insidiosa friendzone.

RECENSIONE: POTREBBERO ESSERCI SPOILER!!!
Mi dispiace dirlo, ma per me questo libro è NO! Ho dato 3 stelle (che per me sono positive), perché ci sono stati un paio di pezzi che si sono salvati. Solitamente vi faccio un elenco dei motivi per cui un libro mi è piaciuto, stavolta invece lo farò per dirvi i motivi per cui lo boccio.
1- Alexis, che già avevamo conosciuto nel primo libro, appare da subito come una donna forte che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. E fin qua ci siamo. Peccato che nel libro a lei dedicato questa donna non si vede. Ok che c’è dietro anche un motivo valido per cui si mostra la sua fragilità, ma è stato vederla come una specie di Madre Teresa che mi ha urtato proprio i nervi. Spunta una tizia che dice di essere la sorella e che serve il rene per il padre che non l’ha mai cercata. Alexis? “Ma sì, prendilo pure. Covo una rabbia immensa verso quell’uomo, ma cosa vuoi che sia un rene?” La lite con la vicina di attività? Un riempipagine, una storia senza capo né coda scritta solo per riempire le pagine e per far avere l’illuminazione suprema alla protagonista. Anche no, grazie.
2-Noah, l’hacker geniale col passato misterioso…che rivela tutto già nei primi capitoli. Nemmeno un po’ di suspance. Ti spiattella la sua vita e il mistero che lo avvolgeva sparisce d’incanto. Ovviamente è lo zerbino di Alexis infatti, quando lei sbaglia, chi chiede scusa? Noah, ovviamente. Un uomo abbastanza senza carattere, utile solo per hackerare e per snusnu (vi prego amanti di Futurama, capitela).
3- La storia scorre lenta, noiosa e banale. È molto Alexiscentrica, come se fosse lei la protagonista assoluta del libro. Lei che porta buonumore, forza e reni in giro per il mondo con un’aureola sulla testa. Non ha un finale vero e proprio, infatti non si sa come finisce la lite con la vicina, se riprende i contatti con la famiglia, se Noah e l’amico della madre facciano pace. Niente, l’autrice ha buttato la mille cose e non le ha concluse.
4- Il book club, l’unico motivo per cui la storia non ha avuto 2 stelle. Ogni volta che Mack e compagnia bella spuntavano, finalmente un timido raggio di sole faceva capolino dalle scure nubi tempestose. Solo loro hanno reso la lettura decente. Ora aspetto il libro sul russo e, se l’autrice mi rovina anche questo che aspetto da un po’, mi incazzo sul serio.