TRAMA:
Steve Frost sognava di indossare la cintura di vincitore dei campionati nazionali di arti marziali miste, e magari diventare un professionista, e invece si ritrova a lavorare come guardia del corpo per i ricchi e famosi di Los Angeles.
Guadagnandosi in fretta un’ottima reputazione per la sua notevole gestione delle persone, ottiene un posto nella squadra di sicurezza della boyband emergente del momento, gli Atrous. Anni dopo è a capo della loro squadra della sicurezza. Conosce quei ragazzi, e dopo innumerevoli tour, voli, viaggi in auto, eventi pubblici e concerti, si avvicina a un membro in particolare.
Jeremy è stata una delle colonne portanti degli Atrous sin dal primo giorno, e ancora di più negli ultimi mesi. Ora che è diventato il volto della band ancor più di prima, si trova a confrontarsi con le attenzioni di un fan-stalker squilibrato.
Quando la fama e lo stress diventano troppo e la salute di Jeremy subisce un colpo, Steve diventa il suo salvagente. Ma come Jeremy già sa e Steve sta per scoprire, neanche la stella più luminosa può brillare per sempre.

RECENSIONE: Mi dispiace dirlo di un’autrice che mi piace tanto, ma questo libro è NO! Il primo volume è stato top, questo flop. Nel primo volume la parte dedicata al music romance era tanta, qua praticamente inesistente. Nel primo volume le ansie di Maddox erano descritte così bene da sentirle visceralmente mie, qua non ho sentito nulla. I discorsi non erano niente di eccezionale, ogni frase riportava “non lo so”, e se avessi letto un’altra volta il verbo “mugulare”, il mio kindle avrebbe fatto un bel volo dal balcone. Il pov unico di Steve non ha aiutato la storia. Essendoci uno dei miei trope preferiti in assoluto, il bi-awekening , mi sarebbe piaciuto leggere i pensieri di Jeremy, sapere quello che provava, come decideva di affrontare questo cambiamento nella sua vita, le sue paure per una cosa che non si sarebbe mai aspettato. Invece nulla, dobbiamo andarci ad intuito, in mezzo ai “non lo so” e ai vari mugolii. Altra nota stonata, che per me è davvero inaccettabile, è quella dello stalker. Hai uno stalker pazzo che minaccia di ucciderti e tu che fai? distruggi i mezzi di comunicazione per lo stress perché, è risaputo, i segnali di fumo sono ancora molto attuali. Oppure pensi al fiki fiki che, in una situazione di estremo pericolo, ti aiuta di sicuro. Anche l’epilogo è bocciato. Ha la lunghezza che preferisco, ma non spiega granché delle loro vite. Si salva un po’ la storia di Steve, piena di dolore e di quella voglia pazzesca di ritrovare la fiducia in se stessi e nel prossimo. Steve e Jeremy non sono malaccio come personaggi ma, paragonati alla coppia precedente, sono “piccoli”. E sicuramente quest’autrice ha scritto opere molto più belle.