TRAMA: Il detective Everett Larkin della squadra Casi Irrisolti di New York è in congedo medico da quando ha catturato il serial killer responsabile di quelli che i media hanno soprannominato gli “Omicidi della Maschera della Morte”. Ma Larkin non ha dimenticato che un altro memento – un’altra morte – è in attesa di essere trovato.
L’estate porta la macabra scoperta di resti umani nella metropolitana, ma gli indizi portano a uno dei casi già aperti di Larkin, che riprende così il suo servizio attivo. Quando sulla scena del crimine viene rinvenuta una fotografia post mortem, simile a quelle scattate in epoca vittoriana, Larkin chiede aiuto all’uomo più qualificato che conosce: il detective Ira Doyle dell’unità Artisti Forensi.
Un caso irrisolto su cui in precedenza ci sono stati molti pregiudizi, così come la decostruzione dei ritratti di morte, conduce Larkin e Doyle in una tana del Bianconiglio ben più contorta delle gallerie sotto Manhattan. E come se l’indagine non bastasse, entrambi si stanno chiedendo come affrontare la crescente intimità tra loro. Perché a volte l’amore è più serio dell’omicidio.

RECENSIONE: I secondi volumi delle serie mi spaventano sempre. Sono quelli che, o sono stupendi come il primo volume, oppure la storia non sembra più nemmeno quella. Per fortuna non è il caso dei libri della Poe che sono sempre di alto livello. Ritroviamo Everett Larkin e Ira Doyle più vicini e distanti che mai. Se Ira vorrebbe iniziare subito una storia con Everett, quest’ultimo è ancora scottato dal suo matrimonio e ha una paura matta di buttarsi in una nuova relazione. La momentanea convivenza di certo non aiuta Everett a far chiarezza nei suoi sentimenti ma, anzi, ne accresce i dubbi. Le ferite che ha sono difficili da curare e nemmeno Ira ha una vita semplice. Ma, se Ira affronta la vita col sorriso sulle labbra, lo stesso non si può dire di Everett.
Il nuovo caso che li vede coinvolti assieme, accresce i dubbi di Evie e lo mette di fronte a tutte le sue paure e persino alle sue dipendenze. L’essere preso di mira da un killer anonimo poi di certo non lo aiuta. Evie e Ira indagano su un killer che mette le sue vittime in posa e le fotografa, omicidi che si ricollegano a un delitto di 15 anni prima. Questo nuovo caso li aiuterà ad avvicinarsi un po’ di più e a far chiarezza sui loro sentimenti.
La Poe ha scritto una storia piena di dolore e sentimento, rabbia ma anche voglia di rinascita. Se Ira è ancora un po’ un mistero, il quadro di Everett è già ben dipinto, mostrandoci un uomo con molteplici ferite sia fisiche che nell’animo. Il caso che ci propone questa volta è intricato, pieno di insidie ma ben scritto. Sicuramente dietro c’è tanto studio e tante ricerche, e lo si capisce dalla descrizione dei vari passaggi investigativi. Altra nota positiva è la ricomparsa del detective della scientifica Neill Millett, già presente nella serie Winter e Snow. Un personaggio anche questo complesso e con mille sfaccettature che meriterebbe uno spazio tutto suo. Questa è una storia da 5 stelle, con un caso chiuso ma con un killer ancora a piede libero che ritroveremo sicuramente nel terzo volume della serie.