Sisters of Books

Questo blog nasce per recensire libri. Alcune recensioni saranno serie, altre un po' meno. L'obiettivo, comunque, è parlare di quanti più libri possibili.

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losing match- alexandra rose

TRAMA: Travis Murray è figlio di un campione NBA e i genitori si aspettano che lui percorra le orme del padre. Infatti, frequenta la Fallwood University, un rinomato college di Division 1. Durante il precedente campionato universitario, però, è stato sospeso a causa di un comportamento omofobo verso un compagno.
La sua carriera e il suo rapporto con il basket sono minati da un segreto che Travis custodisce dentro di sé. Nessuno deve sapere la verità. Sta giocando una partita contro se stesso e non intende perderla.
Almeno finché Dylan Campbell non piomba nella sua vita come un uragano colorato.
Dylan vive la sua sessualità liberamente, gli piace chi gli piace, a prescindere dal sesso biologico o dall’identità di genere. Segue l’impulso, l’istinto del momento.
Il suo intuito lo porta di fronte a un bivio: aiutare o no Travis Murray, il ragazzo omofobo per eccellenza?
Travis e Dylan iniziano a conoscersi e diventano amici, a dispetto di qualsiasi previsione.
Travis riuscirà a vincere la partita contro se stesso, oppure è destinato a perderla?

RECENSIONE: Finalmente è arrivato l’attesissimo spin off di “Home Team” e, con grande gioia, è valsa la pena aspettare così tanto. Nonostante mi sia ridotta a leggere il libro giusto 2 giorni prima dell’uscita ufficiale, le 12 ore di lettura che ho affrontato nemmeno le ho notate. Il libro scorre così fluidamente che interrompere la lettura per delle cose stupide, come mangiare e dormire, era quasi un peso. Ogni capitolo mi portava a girare le pagine febbrilmente, dovevo sapere cosa succedeva dopo. Stare senza sapere era terribile.

Io divido questo libro in 3 parti:

La prima parte è una delle più difficili da leggere. La sofferenza di Travis è palpabile e la sua solitudine diventa anche la tua. Vive una vita che non sente sua, vorrebbe uscire da quella pelle che sente troppo stretta e vivere la vita che vorrebbe davvero. Il suo conflitto interiore si sente, e ogni lacrima versata scava sempre più nel suo animo. La voglia di primeggiare solo per rendere felice la madre, per avere un briciolo di affetto, lo porta a stare male ma ad andare avanti pur di non deludere nessuno, se non se stesso ogni volta che reprime la sua vera essenza.

La seconda parte è quella in cui si comincia a vedere un raggio di sole tra le nuvole temporalesche. Travis comincia a prendere coscienza di se stesso, comincia a provare a lottare per avere un po’ di felicità e decide di vivere un po’ come vorrebbe davvero, anche se sempre nascosto. Viene alla luce il suo vero carattere, dolce e a tratti timido, invece di quello burrascoso che è abituato a far vedere agli altri.

La terza parte è quella del conflitto finale in attesa del lieto fine. Travis decide finalmente con la sua testa ed è deciso a conquistarsi la sua gioia, a costo di sacrificare altro. La sua libertà e il suo amore sono più preziosi di qualsiasi altra cosa, e decide di lottare per avere entrambe le cose.

Perché ho parlato sempre di Travis e mai di Dylan? Perché Dylan è perfetto in tutto il libro! È quell’amico solare ed entusiasta che ti aiuta nei momenti di bisogno, quello che si fa da parte pur di vederti felice. Dylan è la roccia alla quale si aggrappa Travis perché, col suo ottimismo e con il suo saper leggere le persone, riesce a leggere in Travis anche quando lui è come un libro chiuso.

Punti bonus per i piccoli extra che sono come delle finestrelle sulla loro vita dopo il lieto fine tanto agognato.

Piccola penalizzazione invece per la descrizione dei disturbi alimentari di Travis. Ci voleva un po’ più di approfondimento e studio, invece è stato trattato solamente verso la fine del libro.

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