TRAMA:
Gabriel è un ex poliziotto che ha lavorato sotto copertura, è perseguitato dalle cose che ha visto e da ciò che ha fatto. Per ricucire il rapporto con suo fratello, da tempo incrinato, ritorna nella sua città natale, Prophet, e ne diventa lo sceriffo. Ma quando a Sentinel Rocks, un luogo sacro Makah sul lago Prophet, si verifica un agghiacciante omicidio, i sogni di pace e riconciliazione di Gabriel si infrangono.
Ora Gabriel si trova a navigare in una rete di intrighi, dove i sospetti abbondano: dagli anziani della tribù locale ai ferventi adoratori del Solstizio, fino a coloro che danno la caccia all’inafferrabile Big Foot.
Tiber, un nuovo arrivato a Prophet, cerca di sfuggire ai propri demoni interiori in quel luogo isolato. Armato della sua straordinaria capacità di comunicare con gli animali, di norma offre la sua esperienza attraverso consulenze video, aiutando i proprietari di animali domestici con i loro amati compagni.
Sebbene attribuisca la sua abilità alla sua formazione accademica, il suo intuito e i suoi lampi di genio devono tanto alla sua eredità navajo quanto alla scienza. Tutto cambia però, quando l’unico testimone degli efferati crimini di Prophet si scopre essere Duke, un labrador.
Sotto una pioggia incessante che lava via peccati e buone intenzioni, Gabriel e Tiber devono iniziare a confrontarsi con le proprie vulnerabilità se vogliono scoprire chi tra loro è l’assassino.
RECENSIONE: Ammetto che ero indecisa se prendere o meno la copia arc di questo romance. Nonostante Eli Easton sia un’autrice che mi piace, non ho letto praticamente nulla di RJ Scott. Alla fine ha vinto la voglia di leggere un nuovo poliziesco e, lasciatemelo dire, è stata una felicissima scelta la mia. Ho avuto così il piacere di leggere in anteprima il primo volume di una trilogia che, ne sono sicura, sarà una di quelle che resteranno per sempre dentro. Uno sceriffo e una specie di Dr. Dolittle sembrano le persone più incompatibili del pianeta, e un po’ lo sono. Non sono completamente uguali ma si completano a vicenda. Entrambi hanno molte crepe dovuti a dei traumi passati irrisolti, sui quali lavorano ogni giorno. La loro sofferenza è palpabile ma non cupa e pesante.
La parte romance, per quanto io l’abbia trovata bella, non è la protagonista ma, essendo questo il primo volume, ci sta che sia solo introduttiva per sbocciare più avanti. Non è neanche troppo spinta, ma fatta di dolcezza e complicità. Tiber e Gabriel ci vanno coi piedi di piombo, non sapendo quello che il destino riserva loro e avendo problemi personali alle spalle che impediscono loro di lasciarsi completamente andare.
Arriviamo alla parte investigativa, che poi è il motivo principale per cui ho preso il libro. ADORATA! Quando non riesco ad individuare il colpevole (mi succede raramente) reagisco in 2 modi: mi incavolo per non averlo capito e mi complimento con l’autore per la bella storia creata. Qua non ci sono andata nemmeno vicino, ero proprio lontana chilometri dal capire chi fosse il colpevole dell’omicidio. Ma, oltre ad essermi piaciuta la parte investigativa perché non ho capito nulla, mi è piaciuta tanto anche per come sia strutturata. Gli intrecci non sono complessi, le ricostruzioni sono facili da comprendere ma non banali e il tutto si svolge con grande naturalità, mischiandosi bene alle vite personali dei protagonisti.
Punto bonus per la presenza di tanti animali adorabili che hanno dato quel tocco di domesticità e di puro amore che non guasta mai.