TRAMA: Ethan è un ragazzo un po’ asociale, senza amici, che vorrebbe dedicarsi completamente al suo hobby: la tassidermia. Vorrebbe diplomarsi e poi dedicarsi a questo completamente ma la sua famiglia spinge affinché vada al college.
Robert è il ragazzo popolare della scuola: quaterback, tanti amici, vita sociale. Ma anche lui ha i suoi piccoli problemi, come il non sapere che fare dopo il diploma. Vorrebbe dedicarsi completamente alla sua passione ma ha paura del futuro.
Due ragazzi che non hanno nulla in comune, che non si sono parlati quasi mai ma che, a causa di un incidente, cominceranno a passare tanto tempo assieme e a conoscersi.
RECENSIONE: Devo dire che questo libro mi ha sorpresa non poco. Abituata da queste due autrici a libri molto più cupi, con protagonisti uomini adulti, ritrovarmi a leggere di due ragazzi in età da liceo, mi ha sorpresa non poco. La storia inizia con Ethan, ragazzo emarginato e delle volte bullizzato che, dopo un grave incidente, comincia a ricattare colui che ritiene il responsabile: Rob. In cambio del suo silenzio questi dovrà realizzare un suo desiderio fino al diploma. Ma come spesso accade, la vicinanza li porta a conoscersi giorno dopo giorno e ad avvicinarsi sempre di più. Ethan comincia a sentirsi in colpa per quello che gli ha chiesto comprendendo che Rob non è il solito atleta tutto muscoli e niente cervello. Rob comincia a conoscere meglio il ragazzo che tutti, lui compreso, emarginavano in quanto strambo e appassionato di tassidermia. Capisce che Ethan non ha un semplice hobby ma una vera e propria passione e vero talento. non è un romanzo perfetto in quanto ci sono un paio di punti che mi hanno lasciata un po’ perplessa. Come per esempio che il padre di Rob non venga mai menzionato se non solo alla fine. Si capisce da subito che suo padre non c’è ma solo alla fine spiegano il perchè. Oppure come Ethan si riprenda magicamente dal suo incidente. Solo un paio di volte parla di come si senta in realtà, senza addentrarsi bene nei suoi sentimenti. Avrei voluto vedere rabbia e delusione e angoscia. Invece non c’è nulla di tutto questo. Un vero peccato perché mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più che la sua ansia sul dover salire le scale. È un ragazzo che all’improvviso si ritrova disabile a vita e le autrici non hanno approfondito bene questo lato della sua vita. Per il resto è un bel libro con un bel significato: quello di non arrendersi e lottare per i propri sogni nonostante le persone che ci remano contro e nonostante la paura del futuro.Con coraggio e con passione. E, per i genitori, quello di non intralciare i figli nel perseguire i loro sogni e le loro aspirazioni ma di essere presenti, di sostegno e fare sempre il tifo per loro.
