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Questo blog nasce per recensire libri. Alcune recensioni saranno serie, altre un po' meno. L'obiettivo, comunque, è parlare di quanti più libri possibili.

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il dominio del sangue: barnes e baker #3- eliana matania ruggiero

TRAMA:

Dopo i recenti fatti in Gran Bretagna, la famiglia Baker al completo vola a New York per inseguire Thomas.
Ma fermarlo e scovare il suo nascondiglio non è l’unico cruccio di Asher, considerato da tutti razionale e pragmatico.

Mentre l’agente dell’FBI Diana Taylor trascina il gruppo in un’indagine interna connessa al loro caso, Asher combatte una guerra interiore con la presenza stessa di Rhys sempre al suo fianco, e con l’amicizia che il ragazzo sembra stringere con i fratelli Justin e Nan Garcia, dal passato e dagli intenti oscuri.
Vincendo qualsiasi diffidenza, infatti, il figlio di Connor sembra riporre in loro due tutta la fiducia di cui è capace, e Asher non può impedirsi di credergli.

Possibile che l’assurdo giovane vampiro nasconda in sé molto più di quel che tutti pensano?
Possibile che tra lui e Rhys si stia creando una connessione inaspettata e profonda?

Mentre Asher lotta contro se stesso e Rhys cerca di capire la sua reale natura, tra le mille luci di New York e gli sconfinati paesaggi del Wyoming, lo spettro di una battaglia contro creature ancor più temibili si fa sempre più reale e mette a repentaglio la sorte stessa della realtà per come i vampiri la conoscono.

RECENSIONE: Ho atteso a lungo il capitolo conclusivo di questa serie e, per fortuna, ne è valsa la pena. Ci vuole tempo per scrivere libri belli. Asher e Rhys mi avevano incuriosita già dai libri precedenti e leggere qualcosa solo su di loro è stata un’emozione unica. Sono 2 uomini/vampiri diversi e io adoro, davvero adoro tanto, quando c’è il ragazzo solare e l’uomo burbero che poi diventa un sottone. Andiamo per ordine a spiegare perché questo libro sia così bello.

1- La parte romance è ben scritta. Anche se avrei voluto vedere qualche rigo in più su Asher e la sua scoperta Bi, la loro storia d’amore è stata ben trattata mettendo in mostra i loro cuori, le loro paure e le loro fragilità. Le scene sono dolci ma non melense e, persino mentre fanno sesso, Rhys riesce a strappare una risata sia ad Asher che al lettore.

2- La parte fantasy è ricca di colpi di scena con l’introduzione di nuove creature, alcune buone e altre no. Per fortuna non è il solito libro con lupi mannari che si trasformano con la luna piena, perché di quelli già ce ne sono in abbondanza. Anche con queste nuove creature l’autrice ha dato prova della sua bravura non parlandone solo come degli esseri sovrannaturali cattivi, ma che agiscono in determinati modi a causa del loro passato.

3- La parte investigativa mi piace tanto perché non si basa solo ed esclusivamente su prove ma sopratutto su intuito e ricerche. Quasi come nei “vecchi” libri quando DNA e impronte digitali erano sconosciuti.

4- I personaggi hanno tutti un carattere ben distinto uno dall’altro. Non ci sono macchiette, stereotipi o personaggi piatti. Tutti loro servono a qualcosa all’interno di questo mondo fantasy. Ovviamente una bella rilevanza ce l’ha proprio la coppia precedente formata da Christofer e William che, dopo 3 libri, ancora non hanno smesso di battibeccare.

5- lo sviluppo dei personaggi, sopratutto quello di Rhys. Parte come un ragazzino fragile e indifeso e poi…sbam, sboccia sotto gli occhi di tutti. Ma anche quello di Asher non è da sottovalutare. Un uomo che ha sofferto e che si porta sulle spalle un senso di colpa immenso. Il suo personaggio è quello che molti tenderebbero ad ignorare in favore di Rhys ma che a me piace da morire. Gli uomini/vampiri burberi e che sorridono poco sono sempre quelli che danno più soddisfazioni (chiedete a Rhys se non mi credete).

Vi bastano come motivi? Perché vi assicuro che all’interno di questo libro c’è ancora tanto come amicizia, amore fraterno, gioia, dolore, lacrime e risate. Abbiamo atteso per questo libro? Sicuramente ma ogni giorno di attesa è stato un giorno in più che quest’autrice ha usato per rendere questo un libro indimenticabile.

PS. La citazione iniziale è di TJ. Klune. Che altro volete ancora?

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