TRAMA: Il dr. David Hunter viene chiamato per identificare il cadavere di una donna trovato nella vecchia soffitta di un ospedale che deve essere demolito. Quello che sembra un normale caso di routine si complica quando vengono scoperti altri 3 corpi che recano evidenti segni di torture. Tra indagini, una vecchia scorbutica e lo spettro di Grace, l’indagine prenderà una svolta davvero inaspettata.
RECENSIONE: Essendo una fan di Simon Beckett da parecchio tempo, mi aspettavo davvero tanto da questo suo ultimo libro, sopratutto per il ritorno di Grace Strachan che ho amato in SCRITTO NELLE OSSA. Il libro inizia in modo lento, quasi noioso. Mi son dovuta costringere a non abbandonarlo e l’ho fatto solo perché quest’autore lo amo sul serio. Per fortuna la mia decisione si è rivelata buona in quanto, dopo i primi capitoli, il libro prende il via con colpi di scena in quasi ogni capitolo. Simon Beckett porta in lettore all’interno di un ospedale abbandonato e lo fa talmente bene da dare quasi la sensazione di essere là sul serio. Si riesce quasi a sentire l’ansia che hanno percepito le vittime, la paura che hanno provato sia i vivi che i morti. Il terrore che prova David ogni volta che è da solo e gli sembra di percepire la presenza di Grace. Al solito, i procedimenti delle autopsie e le indagini sono ben descritte, senza risultare finte o forzate e si mescolano bene con le vicende personali. I personaggi secondari sono ben descritti, non risultano delle aggiunte solo per riempire pagine e contribuiscono a rendere questo un libro piacevole da leggere. Menzione speciale per il dr. Mears che ho adorato sul serio e che spero di rivedere. Vorrei sapere qualcosa di più su di lui e vedere come affronta la vita dopo il suo incidente. Non nego che mi piacerebbe proprio uno spin-off su di lui. Mi aspettavo un po’ di più dalla storia David/Grace invece l’autore ha buttato giusto qualche riga alla fine su di lei nonostante il clima di ansia che crea attorno a questo personaggio sin dall’inizio del libro. Il libro merita molto anche se non darei cinque stelle proprio per l’inizio stentato e il finale frettoloso.
