TRAMA: Dominic e Prue sono migliori amici dai tempi del liceo e hanno sempre vissuto in simbiosi. Dominic ha capito di essere innamorato di lei da anni, ma per paura di rovinare il loro rapporto e di non essere ricambiato non hai mai trovato il coraggio di farsi avanti. Tutto precipita nel momento in cui Prue annuncia il suo fidanzamento e imminente matrimonio. Dominic è disperato, sa che perderà per sempre la sua anima gemella, ma è disposto a rinunciare a lei purché sia felice. Ma quando Prue gli chiede di trascorrere del tempo insieme prima delle nozze, Dominic si rende conto che lei non è così felice come vuole far credere.
Entrambi capiranno che per ogni persona esiste un solo vero pensiero felice e che bisogna tenerselo stretto per non cadere.
RECENSIONE: Scrivere un “friends to lovers” non è semplice. Si rischia di cadere in cliché e banalità assurde che ti fanno venire a noia il libro. Devi avere davvero un bel talento per sviluppare una storia da amici ad amanti che sia coinvolgente e realistica. Posso dire che Christina Mikaelson ha del talento perché questa storia è talmente vera che più di una volta mi son ritrovata con un groppo in gola. Dominic e Prue sono amici da anni, ognuno il pensiero felice dell’altro. Sono uno il punto di riferimento dell’altro, quello da chiamare quando sono felici o tristi, quello da chiamare quando vogliono festeggiare o quando vogliono stare a casa a non far nulla. Hanno un’amicizia basata su solide basi, fatta di complicità e sincerità. Tranne che in un caso: sono innamorati e non lo ammettono. Leggere la loro storia, con dei piccoli flashback del passato, significa immergersi in una vasca piena di bolle e sofferenza. Il loro rapporto è quanto di più puro possa esserci ma con quella piccola macchia di amore non dichiarato che rovina il tutto. Si girano intorno, si avvicinano e poi si allontanano, terrorizzati dai loro sentimenti, così forti e potenti che trattenerli è difficile.
Non farò mistero che il mio personaggio preferito sia Dominic. La sua sofferenza l’ho sentita più di una volta “mia”. Se Prue usa il pensiero felice di Dominic e della polvere di fata per volare un po’ traballante, lo stesso non si può dire di Dominic che, ad un certo punto, pensiero felice e polvere di fata o no, si schianta al suolo. Vedere l’amore della sua vita che sta per sposarsi lo spinge a tentare il tutto per tutto, in una corsa contro il tempo che gli farà capire che è meglio provarci e non riuscirci, che vivere col rimpianto.
Prue, d’altro canto, non la si può condannare per le sue scelte. Al suo posto in molti ragionerebbero come lei. La paura di perdere il suo migliore amico, di avere solo qualche mese di felicità e poi basta, la paralizza e le fa compiere delle scelte che, un paio di volte, mi hanno portato a pensare che avesse abusato di polvere di fata. E no, non parlo di quella di Peter Pan. Certo, non è stata aiutata dalla famiglia e nemmeno dalla sua autostima che, più di una volta, le hanno remato contro.
Grazie anche a personaggi secondari come Alfred/Francis, il padre di Dominic (che avrei voluto vedere di più), e persino gli odiosi “suoceri” di Prue, l’autrice è riuscita a scrivere un romanzo che fa riflettere tra una risata e una lacrima (Dominic mi ha spezzato il cuore più di una volta, scusate). Quello che sembra un semplice romanzo, in realtà invita il lettore a riflettere sulle proprie scelte e, perché no? ad essere più audaci. Consigliato se amate i romance, se amate il friends to lovers, se vi piacciono i libri leggeri con trama importante. Se anche voi avete un pensiero felice e non sapete come comportarvi.